giovedì 8 marzo 2012

Ironia o Comicità?

Ironia e comicità sono strettamente legate al riso. Storicamente in Italia tra queste due forme di comunicazione si è sempre preferita la comicità, già a partire dai tempi di carosello.Invece  l’uso dell’ironia è scarso, perché spesso non viene capita, alla quale si preferisce la comicità; la maggior parte della pubblicità è esteticamente conservatrice, persino banale.L’ironia in pubblicità non viene capita perché è una tipologia di linguaggio con cui in Italia si ha poca consuetudine. In Italia si fa pubblicità che funziona in Italia. A Cannes si privilegiano altri linguaggi, più anglosassoni e internazionali. Prevalgono ironia e cinismo. Da noi prevalgono il “buonismo” e la retorica. La pubblicità italiana sembra insomma malata “di una sorte di complesso di Carosello” in quanto non riesce a liberarsi dal legame con un mondo pubblicitario certamente rassicurante, ma che appartiene ad un passato ormai troppo lontano e logoro. Continuiamo ad incontrare dei personaggi che sono delle macchiette e delle situazioni improbabili e burlesche. In tutte queste pubblicità si continua a scambiare la comicità per ironia. Laddove, come è noto, l'ironia è allusione, gioco raffinato e che sorprende, la comicità è convenzionale, rassicurante e persino un po’ prevedibile. Come sono, appunto, le scenette di carosello.


Nella mia tesi di laurea ho cercato di capovolgere questa situazione.


Ho prodotto una campagna di comunicazione sociale per sensibilizzare i giovani meridionali sui rischi relativi alla guida in stato di ebrezza.


Mi sono rivolto verso i giovani meridionali perchè penso siano i più adatti a questo tipo di comunicazione e anche perchè c'è un altro problema di base: 
È particolarmente evidente che nel meridione d’Italia la gente è poco attenta alle regole di base che consentono un quieto vivere; basta andare a vedere tutte quelle situazioni in cui i cittadini mostrano una mancanza di rispetto nei confronti delle regole. Nelle maggiori città meridionali è facile assistere ogni giorno a comportamenti tipo: parcheggi delle auto in doppia fila, rifiuti che vengono gettiti a terra, motociclisti senza casco, automobilisti che guidano senza la cintura di sicurezza, che passano col rosso o in controsenso, ecc.. In particolare i giovani, soprattutto meridionali, sono quelli meno predisposti all’accettazione delle regole e questo è dovuto al fatto che culturalmente non amano essere comandati.
Per cui ho pensato che una comunicazione che si rivolga loro obbligandoli a non manifestare certi comportamenti o avvertendoli semplicemente su un possibile pericolo, sia inefficace.     

Lo scopo del mio progetto non è quello di persuadere il destinatario; ma invece un’ironia che stimoli delle riflessioni. L’elemento principale dovrebbe essere quello di potersi immedesimare nei protagonisti delle campagne, i quali per via dell’assunzione di alcol sono vittime di incidenti stradali.

Il target a cui è rivolta la campagna è suddiviso in due tipologie:
·     Giovani dai 19 ai 30 anni, amanti della vita notturna, frequentatori delle discoteche (o luoghi dove è possibili somministrare ingenti quantità di alcol), i quali cercano nell’alcol un rifugio dai problemi della quotidianità, o perché, semplicemente, hanno voglia di trasgredire. Per quanto riguarda il livello d’istruzione possiamo dire che in questa categoria rientrano studenti con una istruzione medio – alta, lavoratori con una istruzione media.
·    Giovani dai 14 ai 18 anni, i quali si affacciano per la prima volta nel mondo della vita notturna o iniziano ad assumere le prime sostanze alcoliche. Il loro livello di istruzione è medio.
Per quanto riguarda la definizione del target, ad esso è strettamente correlato anche l’individuazione dell’insight ovvero una riflessione di vita reale, di vita vissuta da parte del destinatario. Esso è la chiave psicologica che ci permette di identificare il nervo sensibile del destinatario, la chiave psicologica per coinvolgere il destinatario nel suo profondo generando un processo di adesione. Nel nostro caso, l’insight potrebbe essere: guidare ubriaco non è un pericolo, a me non può succedere niente. Il compito di questa campagna sociale è quello di sostituire la percezione del target individuata con una nuova: alcol: guidare ubriaco è proprio da imbecilli.
In sintesi si tratta:
di una comunicazione per la sensibilizzazione circa i pericoli legati alla guida in stato di ebbrezza.
Luogo: meridione d’Italia
target di riferimento: due fasce A (14-18) e B (19-30)
budget: da definire
livello di istruzione: istruzione media gruppo A (14-18); istruzione medio – alta gruppo B (19-30)
obiettivi: sensibilizzare il target di riferimento circa i pericoli insiti nella guida in stato di ebbrezza
mezzi:
·         tre radiocomunicati, due dei quali hanno come protagonisti ragazzi ordinari in situazioni ordinarie e uno in cui si mischia ironia e fatalità.
·         3 pubblicità realizzate su stampa, cartellonistica e volantini;









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