venerdì 16 marzo 2012

Perchè non censurate FIAT ?

1991. Nell'ambito della della terza campagna informativa per la prevenzione contro l’AIDS ,il Ministero della    Sanità commissiona all’agenzia SCR Associati un opuscolo destinato alla informazione/prevenzione della malattia nella fascia adolescenziale - giovanile. Affidato alla matita di Silver, il padre di Lupo Alberto, ed ai testi di Vincenzo Perrone, il libretto si propone di illustrare l’uso del profilattico come strumento per evitare il contagio: “Come ti frego il virus! Un po’ di cose che è utile sapere per non avere nulla da temere”. 






Stampato in 480 mila copie nel dicembre del ‘91 e pensato per essere distribuito in luoghi di ritrovo giovanile (discoteche, soprattutto) "Lupo Alberto" - come presto viene chiamato per identificazione con il personaggio che ne è protagonista - viene fornito a Comuni, USSL, Associazioni ed anche prodotto in allegato a Tutto. Musica e spettacolo, la rivista Fininvest il cui target è costituito da giovani e giovanissimi. Tra la fine del ‘92 e l’inizio del ‘93, il Ministero ritiene di distribuire l’opuscolo anche nelle scuole, ottenendo il secco rifiuto dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione Rosa Russo Jervolino. Come ribadito più volte, in un paese perbenista come il nostro la pubblicazione di pubblicità “scottanti” è severamente vietata a favore di un linguaggio più sobrio e attraverso l’utilizzo di immagini che siano minimamente contrastanti con una morale cattolica e conservatrice. Questo è forse, o anzi certamente, un limite nel nostro paese, cosa che ci tiene qualche passo indietro rispetto ad altre realtà.

Ma gli esempi non finiscono qui.
La moltitudine di pubblicità realizzate nel nostro paese e che per motivi molto spesso citati sono state censurate non si ferma soltanto alla prevenzione contro l’AIDS, ma si estende anche ad altre iniziative promosse dai creativi italiani. Un esempio significativo di censura pubblicitaria è rappresentato appunto dalle campagne realizzate da Benetton. L’azienda inizia una serie di attività aventi come finalità quella di accostare il proprio marchio ad alcuni problemi centrali della nostra società. Le campagne sono state realizzate con la collaborazione di Oliviero Toscani. Le prime campagne Benetton puntano al sovvertimento degli stereotipi


   


In Italia, ovviamente, ha fatto scalpore, facendo gridare allo scandalo, il famoso scatto, orchestrato sul contrasto bianco-nero, del casto bacio tra un prete e una suora, vibrante e di innegabile passione


Ma invece perchè non censurano FIAT ?



In questo spot si parla di Italia, di patriottismo, di imprese industriali, di italiani, di arte ecc... però se al di la del video (che di per se è molto bello) si vanno a leggere i commenti, si scopre l'altro lato della medaglia; ovvero quello che pensano gli italiani della Fiat.

La vera Fiat è quella che chiude gli stabilimenti a Termini Imerese, quella dei cassa integrati, quella dei dirigenti ultra miliardari. 


Questa è la vera Fiat; quella che lascia le persone a spasso, disperate e senza lavoro.

Nessun commento:

Posta un commento